Concetti chiave:
Early Adopter non si nasce, lo si diventa: in relazione ad uno specifico problema, e alla soluzione che tenta di risolverlo.
L’Early Adopter ha bisogno di una soluzione subito, molto prima di quanto ti ci vuole per perfezionarla
L’Early Adopter si riconosce dal fatto che sta già usando una soluzione compensativa di cui non è contento: è quella la chiave per identificarlo nel mondo. I fatti sono l’unica cosa che conta, per voi, e per loro.
Pre-ordini sempre l’ultima novità in fatto di tecnologia appena ne senti parlare? Fantastico, sei un early adopter!
Falso.
Quando si parla di diffusione dell’innovazione la prima cosa che viene in mente, e che tutti probabilmente abbiamo già visto in qualche articolo o libro, è questo grafico.
Ogni segmento rappresentato in questo grafico ha caratteristiche - socioeconomiche, di status, di valori - uniche. Gli early adopter sono quelle persone che sanno rischiare e vogliono rischiare, entusiaste delle novità. Mentre nel segmento delle persone definite come late majority rientrano gli individui attaccati al passato, magari un po’ anziani, lenti a cambiare le proprie abitudini. I laggards sono quelli che si convinceranno ad utilizzare l’innovazione solo quando saranno gli ultimi a non averla ancora adottata.
I protagonisti del grafico sono tre: l’innovazione - di prodotto, di servizio, di processo, di comportamento, le persone che prima o poi adottano l’innovazione, e il tempo.
Ma manca un pezzo. C’è un grande assente ingiustificato che non si può non tenere in considerazione.
Il problema, o “pain”.
Se il successo di un’innovazione è dato dalla sua capacità di risolvere un determinato problema, per soddisfare così un bisogno, come possiamo non metterlo al centro del palcoscenico quando parliamo di diffusione dell’innovazione?
Chi vuole portare sul mercato un’innovazione deve avere ben chiaro quale è il suo mercato di riferimento, il segmento al quale rivolgersi: tutte le persone accomunate dal problema che l’innovazione si prefigge di risolvere.
E’ estremamente utile - se vogliamo avere un modello che ci aiuti a capire come si diffonderà l’innovazione - dividere questo gruppo omogeneo nei classici segmenti: early adopter, early majority, late majority e laggards. Ma solo capendo come le persone si relazionano con quel particolare problema, sarà possibile individuare i diversi segmenti.
Cosa davvero contraddistingue gli early adopter non è il loro innato entusiasmo per l’ultimo modello dell’iPhone ma che, sentendo fortemente un problema specifico - quello al centro del progetto di innovazione - si sono già attivati per risolverlo.
Stanno usando una soluzione compensativa perché hanno una grande urgenza di trovare un sollievo. La soluzione compensative è quel modo, seppure imperfetto, che stanno adottando per risolvere il loro problema. Ma se qualcuno propone loro una soluzione davvero migliore - anche se grezza, prototipale, con un set minimo di feature - gli early adopter saranno entusiasti di utilizzarla, o almeno di metterla alla prova.
Non bisognerà investire fiumi di denaro in marketing per fargli avere notizia della nostra innovazione: lo sapranno facilmente, perchè la stanno già cercando.
“Basta che funzioni” - è questo il mantra degli early adopter. La soluzione che gli si propone non deve essere completa, fully-featured ed efficiente, bensì efficace.
Poi ci sarà tempo per migliorarla e renderla anche efficiente. Questo tempo è troppo tardi per per Early Adopter.
Se vi siete cimentati nel mondo dell’innovazione contemporanea, quella che si ispira ai metodi delle startup, avrete sentito dire “If you are not embarrassed by the first version of your product, you've launched too late.” L’ha detto il fondatore di Linkedin, e prima ancora di PayPal. Non è troppo tardi solo per voi, è soprattutto troppo tardi per i vostri EA.
Non è l’attitudine verso il nuovo tout-court a definire a definire gli early adopter rispetto al resto del mercato. L’unicità consiste nella loro relazione, unica e intensa, con uno specifico problema. E’ questa relazione che lo porta a comportarsi in un modo specifico: a manifestare, cioè, una elevata propensione al rischio (che la soluzione nuova non funzioni bene), una volontà e possibilità di allocare risorse specifiche - economiche e di tempo - per utilizzare per la prima volta il nuovo prodotto, a condividere con altre persone la loro scoperta, aiutandovi così a diffonderla.