Alla tua azienda serve un leader rivoluzionario? Cerca fra gli Imprenditori, non fra gli uomini d’affari

Da quale classi e tipi di umani devono essere tratti i rivoluzionari? In che modo agiranno per cambiare il mondo?


Keynes legge il terzo volume di “The World of William Clissold” di H.G. Wells. Quindi scrive con un urgenza una recensione, e io con altrettanta urgenza la condivido: perché Keynes, nel 1930, trova nelle parole di Wells la possibile risposta ad una domanda che assilla anche me:

“Da dove dovremo trarre le forze che devono cambiare le leggi, i costumi, le regole, le istituzioni del mondo? Da quali classi e tipi di umani devono essere tratti i rivoluzionari? Come devono essere educati alla collaborazione? E di quali metodi dovranno servirsi?”

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Sulla sinistra: John Maynard Keynes (5 giugno 1883 —21 aprile 1946), è stato un economista britannico, padre della macroeconomia e considerato il più influente tra gli economisti del XX secolo. Sulla destra: Herbert George Wells, meglio conosciuto come H. G. Wells (21 settembre 1866 — 13 agosto 1946), è stato uno scrittore britannico tra i più popolari della sua epoca.

Dove cercare i rivoluzionari

Ecco la risposta: “Nel primo volume di Clissold, l’autore descrive la sua delusione nei confronti del socialismo. Nel terzo volume, si domanda se esiste un’alternativa. Il movimento laburista [del 1930, ndr] vi è descritto come una forza di distruzione, immensa e pericolosa, guidata da sentimentali e pseudointellettuali che hanno i sentimenti al posto delle idee. Non è possibile che una rivoluzione costruttiva sia opera di questa gente.

Il pensiero creativo dell’umanità va ricercato fra gli scienziati e gli imprenditori moderni.”

Prosegue Keynes, traendo dal testo di Wells ossigeno per il proprio veemente pensiero politico:

“Se non riusciamo a spingere all’opera questo tipo di intelligenza e di temperamenti, non ne verremo mai a capo: poichè è compito di complessità pratica e difficoltà intellettuali immense. Dobbiamo quindi reclutare i nostri rivoluzionari a destra, non a sinistra. Dobbiamo prendere l’uomo che oggi si diverte a creare una grande impresa, e persuaderlo che esistono imprese ancora più grandi, che lo divertiranno ancora di più. Questa è la cospirazione pubblica di Clissold.”

Destra e sinistra

So quello che state pensando: no, vi dico, l’imprenditore moderno, scientifico, potrebbe essere Olivetti, o Luisa Spagnoli, se fossimo ai loro tempi. Sembra quasi che Keynes vi abbia sentito, perché aggiunge:

“La direzione verso cui si muove è a sinistra, molto, molto a sinistra: ma cerca di arruolare a destra la forza creativa e la volontà costruttiva che devono portarlo a sinistra.”

Tutto molto evocativo ed interessante, ma questo suscitare destra e sinistra al giorno d’oggi puó suonare anacronistico, e portarci molto distante dalla risposta che cerchiamo. Lo era anche allora, né più, né meno. [3]

Chi è questo imprenditore moderno e scientifico, come agisce, come lo si riconosce?

Non è un uomo d’affari

Tanto per escludere risposte scontate, Keynes si chiede ancora: “Ma perchè quindi gli uomini pratici al giorno d’oggi si divertono più a fare quattrini, che a partecipare alla cospirazione pubblica?”. Avanza un’ipotesi: “Perchè questi potenziali cospiratori non hanno fede alcuna, e si rifanno alla motivazione sostitutiva di chi, in verità, non vuole nulla: il denaro. Vorrebbero tanto essere degli apostoli, ma non possono. Rimangono uomini d’affari. Clissold accusa gli entusiasti del movimento laburista di avere sentimenti al posto delle idee. Ma almeno hanno sentimenti. Sarà forse che ai liberali — alla Clissold — manca qualcosa?”.

Ecco il punto. Ne deduco che quel tipo di rivoluzionari non si trovino nemmeno alla cosiddetta “destra liberale”, perchè nonostante si parli di “imprenditori”, non sono i soliti “uomini d’affari”. Quindi non tra i liberali, non tra i laburisti…

Suspense.


Estraneo alle divisoni di classe

Ma allora: “Esiste uno spazio disponibile tra i due?” [2] D’altra parte “I problemi storici dei partiti del XIX secolo sono già morti, morti come l’orso la cui pelle è al sole. Mentre i problemi del futuro, che già si profilano all’orizzonte, non sono ancora diventati problemi di partito, anzi tagliano orizzontalmente i tradizionali confini tra i partiti.” Anzi, aggiungo, quando lo diventeranno saranno probabilmente già vecchi.

Non é nell’intersezione che va cercato lo spazio, ma nel vuoto programmatico, vuoto di visione, vuoto di concretezza. Quindi, esiste una spazio disponibile tra i due?

“Ritengo”, dice Keynes, “che ci sia uno spazio estraneo alle divisioni di classe e libero difronte al compito di costruire il futuro”.

L’uomo pratico scientifico

Mi fido, perchè lo credo anche io. Una volta accertato quindi che esiste questo spazio di libertà, il tema della cospirazione pubblica ad opera di scienziati ed imprenditori — cioè “imprenditori scientifici” o “uomini dalla praticità scientifica”, persone che agiscono con metodo scientifico e senso pratico — è troppo interessante per lasciarlo cadere.

Chi è questo ‘uomo pratico scientifico’? Se lo scopriamo potremmo avere indicazioni preziose su come riconoscere, al giorno d’oggi, i veri rivoluzionari, i cospiratori del cambiamento, i moderni risolutori di problemi contemporanei.

Ho cercato di scavare nel testo di Wells, e, senza annoiarvi con tutta l’esegesi, ho compreso che costui (cito tra virgolette le sue espressioni letterali):

  • E’ uno “sperimentatore e innovatore attivo al di fuori del movimento strettamente scientifico

  • Riunisce le idee seminate da altri, e le organizza, le sviluppa, piuttosto che seminarle lui stesso.

  • Non è un inventore, ma colui che sperimenta di continuo e in modo apparentemente strambo (“odd experimenting”) per sfidare lo scetticismo nei confronti di leggi e regole stabilite, anche scientifiche.

  • Vive in “mondo a parte: profondamente reale e isolato dalla futilità”. Si tratta di “un’isola di lavoro paziente”, e il distacco dalla futilità è “prezioso, e profondamente reale”.

  • Non intraprende qualcosa che valga la pena fare per soldi, è motivato intrinsecamente, è umano.

  • E’ donna, ed è uomo

  • “Sembra pensare e parlare in un linguaggio diverso e con un diverso linguaggio comportamentale”.

  • E’ consapevole che “la sua massima conoscenza è provvisoria, e il suo massimo risultato sperimentale.”

  • E’ un disturbatore sociale del mondo attuale, e “il mondo attuale, la cosa abituale e accettata, si protegge e prende la sua vendetta non premeditata legandolo a richieste, risposte, esazioni, obblighi, convenzioni, recriminazioni, che lo stressano, lo angosciano, lo deludono, e provano a sconfiggerlo”.

    La cospirazione pubblica per ricostruire la vita umana

    E tuttavia, dice Wells, è l’unico, l’uomo pratico scientifico, che ha la responsabilità di organizzarsi per quello “che chiamo una cospirazione per ricostruire la vita umana: che è quindi necessariamente aperta e esplicita perché tutti coloro che ne sono interessati si rendono conto che la loro massima conoscenza è provvisoria e il loro massimo risultato sperimentale. Non c’è nessuna parte del mondo, nessuna razza, nessuna nazione, che al momento potrebbe non essere in grado di contribuire a qualcosa di essenziale in questa cospirazione.

Questa cospirazione aperta è infatti l’applicazione del metodo scientifico all’intera vita.”

Note:

[1] http://gutenberg.net.au/ebooks15/1500551h.html#b3

[2] Sono un liberale? da The Nation and Aethenaeum

[3] “Clissold si definisce, per temperamento, liberale. Ma il liberalismo politico deve morire, per nascere di nuovo con più precisa fisionomia e più chiara volontà.” Dice Keynes.

Anche Keynes definisce sè stesso un liberale, ma a denti stretti, per esclusione contingente, anzi che per congenialitá.

Keynes dice di essere un animale politico, che “pur di non dover pronunciare le spregevoli parole sono un senza partito, preferirà appartenere ad un partito qualsiasi piuttosto che a nessuno. E se non riesce ad accasarsi secondo il principio della congenialità, dovrà procedere per eliminazioni successive ed andare al partito che gli dispiace di meno, piuttosto che rimanere solo ed abbandonato”. Così, per eliminazioni successive e con il metodo del ‘test negativo’, Keynes, come Clissold, ha deglutito la scelta di accasarsi tra i liberali. “Gli uomini pratici”. “Se solo avessero il programma il programma giusto…” lamenta.